Se io scrivo

Ringrazio il cielo che mi abbiano insegnato a scrivere.
Scrivere è catartico, liberatorio. Scrivere è voluttà, sentimento, ragione.
E’ espressione pura dell’essere e, allo stesso tempo, una capacità rara, poiché non tutti riescono.

Perché se lo sai fare, scrivere può portarti lontano o farti scendere dentro di te, ma allo stesso può farti librare, volare in alto, in una dimensione in cui tutto si annulla e allo stesso tempo si crea.
Scrivere è puro spirito che si manifesta, dove è lei, l’Anima, a parlare.
E scrivendo io l’ascolto, le do voce. La coccolo.
Tutte le domande si dipanano, si sciolgono in un profluvio di lettere sincroniche che prendono corpo pian piano, diventando certezze.
Nulla più resta dentro, una volta scritto.
Ti senti poi leggero, come se qualunque cosa ci sia stata dentro di te fino all’attimo precedente, si fosse dileguata.

Scrivendo io amo, odio, piango, rido.

Tutto si esprime lì, materia scritta, su un foglio. Non restano più impalpabili, le emozioni.
Poiché è di quelle che io vivo.




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sabato 13 novembre 2010

Ridere


Rido.
Rido della vita, di questo assurdo paradosso ch'essa è.
Gli esseri umani si dilettano raccontandosi storielle spiritose, leziosamente volgari, ma se imparassero a ridere di più della vera barzelletta che è la propria vita, sarebbero davvero molto più felici.
O forse semplicemente un po' più leggeri e saggi.

Non c'è bisogno di cercare altrove ciò che si possiede già.







3 commenti:

  1. Non tanto più felici, bensì più leggeri.
    Quella leggerezza che fa da anticamera alla serenità :-))

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  2. Ecco, leggerezza per me è proprio sinonimo di serenità :))

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  3. Serena notte, che tra permaplex nuovo, toghe e pensieri di cuore sarà certamente sognante :-))

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