C’è un cammino segnato, già tracciato inconsapevolmente dentro di noi, che ci induce ad incontrare le imago di coloro che abbiamo amato o creduto di amare.
In ogni incontro una tappa, nella quale cerchiamo di riprodurre quell’immagine indelebile, che altro non è che uno stato di carenza dell’anima temporaneo o perenne.
Quelle imago che ci accompagnano nella vita, non son che stadi da superare.
Rimanendo ancorati ad una sola di esse, ripeteremo senza fine gli stessi errori, ricalcheremo ogni volta le stesse scene pur se su palcoscenici diversi, rincorrendo però sempre quell’unica o molteplice parte di noi che, inevitabilmente, sentiamo mancarci.
Alcuni la chiamano anche illusione…
Oltre ad essa non c’è più alcun vuoto da riempire.
In ogni incontro una tappa, nella quale cerchiamo di riprodurre quell’immagine indelebile, che altro non è che uno stato di carenza dell’anima temporaneo o perenne.
Quelle imago che ci accompagnano nella vita, non son che stadi da superare.
Rimanendo ancorati ad una sola di esse, ripeteremo senza fine gli stessi errori, ricalcheremo ogni volta le stesse scene pur se su palcoscenici diversi, rincorrendo però sempre quell’unica o molteplice parte di noi che, inevitabilmente, sentiamo mancarci.
Alcuni la chiamano anche illusione…
Oltre ad essa non c’è più alcun vuoto da riempire.
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