Ciò che mi rende felice o infelice è immateriale.
Ciò che mi gratifica o delude, pertanto, lo posso esprimere in concetti, prodotti assolutamente miei, sentire personale.
Ciò che mi gratifica o delude, pertanto, lo posso esprimere in concetti, prodotti assolutamente miei, sentire personale.
Sono elementi puramente astratti a generarmi emozioni e il mio vissuto, la mia realtà, non sono altro che una sequela di corrette o errate interpretazioni di concetti.
Interagisco con altri che vedo mi somigliano - purtroppo e per fortuna - poichè umanamente traspondiamo questi concetti nelle relazioni, soprattutto se sono proprio gli altri a generarci emozioni.
Paradossalmente riduttivo, ma illuminante, è vedere che sovente, la causa della sofferenza, non sta in null'altro che nella scoperta di aver tratto un'errata interpretazione di un...concetto.
Indimenticabili e bellissimi sono pertanto, i momenti in cui avviene l'incontro.
Interagisco con altri che vedo mi somigliano - purtroppo e per fortuna - poichè umanamente traspondiamo questi concetti nelle relazioni, soprattutto se sono proprio gli altri a generarci emozioni.
Paradossalmente riduttivo, ma illuminante, è vedere che sovente, la causa della sofferenza, non sta in null'altro che nella scoperta di aver tratto un'errata interpretazione di un...concetto.
Indimenticabili e bellissimi sono pertanto, i momenti in cui avviene l'incontro.
In sostanza,se ho compreso,la delusione deriva dall'errata interpretazione di concetti ritenuti propri di chi ti "piace" e poi si rivela deludente? Se fosse così potrei ribaltare l'idea: a me è capitato di "vedere" una luce stupenda in una donna che SI riteneva "marcia" ed ho lottato per rompere quella scorza che impediva alla luce d'uscire. In pratica il concetto c'era eccome,mi ha deluso la sua pervicacia nel nasconderlo.
RispondiEliminaDunque, nel tuo caso è avvenuta una cosa molto interessante. Molto bella.
RispondiEliminaTu hai visto una luce in quella donna, lei invece percepiva solo la propria oscurità.
Nessuno dei due si è sbagliato.
Secondo la filosofia buddista, non esistono le dicotomie, per cui luce ed ombra coesistono in tutte le cose e negli esseri umani, in quanto lati della stessa medaglia.
Dipende quanta volontà c'è, da parte dell'essere umano di combattere l'ombra e manifestare la luce (o anche viceversa, perchè no).
La tua lei non se la sentiva di combattere la propria ombra/oscurità e arrivava al punto di proiettarla su di te, ritenendoti responsabile della sua infelicità (ma anche della sua felicità, se vogliamo).
Lei quindi ha ceduto alla sua ombra, credendo che tu fossi ulteriore causa del suo dolore.
Tu hai fatto quello che potevi e sentivi.
Sono dovuta ricorrere al buddismo, perchè il post esprime un pensiero buddista.
Non so se sono stata chiara.
Di solito questi discorsi li faccio di persona, sono abbastanza impegnativi e portano a misunderstandings e confusione :)))
Conosco poco del buddismo,il discorso fila quasi tutto,nel senso che sono io ad aver chiuso perchè [ricordi? Lei schiamazzava,letteralmente a volte al telefono urlava per inezie] ritenevo NON esser fonte di serenità,quella che sempre e comunque l'amore DEVE portare con sè. Tutto giusto il senso generale,alla fine m'è parso assurdo dirle che era stupenda [lo era fuori,lo era dentro] e che l'ombra derivava dal marito manesco [un orrore che inaridirebbe una ninfea] quando invece lei riteneva d'esser marchiata dalla nascita. Di colpe me ne ha date molte,non ultima quella d'aver chiuso,senza evidentemente averne compreso il senso profondo.
RispondiEliminaIn tutto ciò l'elemento del marito manesco è determinante.
RispondiEliminaIl quadro ora mi è molto più chiaro, ma se lo metto per iscritto facciamo l'alba.
Ma credo che tu abbia ben chiaro tutto, non hai bisogno di me per capire che la tua donna aveva un gran bel problema....e non mi riferisco solo al marito.
Sia chiaro, io non sono una psicologa, ma ho studiato abbastanza per conto mio ed ho esperienza diretta tale di certe cose da poter essermene fatta una vaga idea.
L'ho avuto tanto chiaro da chiudere. Altrove non mi hai mai letto ma io sempre mi sono definito un "padre libero",l'idea che una donna possa un giorno [se quella giusta] vedere i miei figli mi IMPONE che,per quanto splendida ed io innamorato perso,sia SENSATA. Lei non lo era [per altri motivi,pesanti]. Hai ragione,fine discorso...mi sto smutandando troppo!
RispondiElimina:)))
RispondiEliminaSe ti dicessi cosa ne pensa il buddismo (che per me è una scienza esatta, non solo una religione, tant'è che anche la fisica quantistica sta dandogli ragione) a riguardo, non mi scriveresti più, ahahahahahah..
(non preoccuparti per lo smutandamento: mi sono messa una mano davanti agli occhi mentre leggevo... :))
Mo' spara cosa ne penserebbe il buddismo,sono curioso: qualunque cosa sia scriverei credo,non c'è un fine nel commentare se non flusso d'idee,se sono differenti ancora meglio. "Una mano davanti agli occhi mentre leggevo"...uhm...la quantistica ai raggi ics?
RispondiEliminaCurioso eh? :)))
RispondiEliminaBeh, dice in sintesi che noi attraiamo chi più ci è simile per certi aspetti.
E non ci assomiglia tanto per stessi gusti nel mangiare o nel vestire, quanto in aspetti di noi che dobbiamo "guarire", osservandoli nell'altro. La "guarigione" avviene se, riuscendo ad accettarli nell'altro, riusciamo ad accettarli anche in noi.
Del resto, solo con una certa attrazione verso l'altro (espressa con sessualità o sentimento) ciò è possibile.
Lo so, è un concetto forte.
Merita una spiegazione più profonda, ma ho cercato di essere sintetica :)))
Non a caso mi attraggono [e credo d'averlo anche riscritto da qualche parte] le donne complicate,io lo sono. Ma mi sono accettato da tempo. Un dito. *notte*
RispondiEliminaBene allora sei a buon punto
RispondiEliminaChe ne abbiamo parlato a fa? :))))))
Buonanotte :))
Sai,il vero problema è che ho un'autostima che pesa due tonnellate,questo [mi hanno detto] sembra schiacciare...sarà... Buonanotte.
RispondiEliminaDici che è autostima?
RispondiEliminaNon lo posso dire, non ti conosco.
Però una vaga idea me la sono fatta....
:)))
Notte! :)
Se non è autostima cosa mai potrà essere? Prosopopea? Curioso è il divenire dei giudizi su di me,in media la sequenza è questa: presuntuoso,interessante,complicato...poi se si va 'oltre' passa a complicato ma gradevole,splendido,imperdibile per finire con stronzo,bastardo,troppo complicato. È tutto vero,dissento pesantemente sul primo aggettivo,avere una decente opinione di sé NON SIGNIFICA ritenersi superiori,questa è opinione che si forma in chi ha problemi col 'sé' e quindi con gli altri. *out,40 pari
RispondiEliminaHei hei hei!
RispondiEliminaMa se non ho neanche fiatato!
Ho detto che mi sono fatta una vaga idea, mica ti ho battezzato!!!:))
In ogni caso, per tutto quello che hai detto, "acqua"....
E resta sempre il fatto che non ti conosco e non ho la sfera di cristallo.
:)))
(40 pari de che?)
Alludevo appunto alla vaga idea e non conoscendola ho avanzato ipotesi basate sull'esperienza. Tra quegli aggettivi uno l'avrai pensato,fermo restando che come giustamente osservi non avendo avuto contatti sarebbe difficile 'battezzare' *ti fidi delle sensazioni? Io sempre ma a volte ho sbagliato*
RispondiEliminaMa come fai a pensare cosa io possa aver pensato? :))
RispondiEliminaSe devo essere onesta, mentre ti scrivo, mi limito a pensare a cosa devo scrivere.
Qui bisogna stare attenti a cosa si scrive, perchè ci si può fraintendere, specie su argomenti "spessi" come quelli che stiamo trattando.
Tranne casi di lampante demenza (non è il tuo caso, tranquillo :D), visibile a occhio nudo, sappi che in genere mi astengo dal giudizio su chicchessia, perchè in esso è racchiusa una trappola, quella dell'aspettativa.
Si, mi fido delle mie sensazioni, non mi sbaglio mai, scusa la presunzione, ma l'intuito femminile mi funziona benissimo :)))
Avevo commentato ed il nokia bastardo ha cancellato...lo odio :( Evito giudizi anch'io però un'idea dell'altro credo sia inevitabile,la forma la mente senza volontà alcuna. Per ciò che concerne l'intuito non dubito,anche io credevo fosse infallibile [sono femmina] poi ho incrociato l'idiota. Una sconfitta :))) Quando scrivo io nemmeno penso,scrivo e basta,ho un neurone!
RispondiEliminaChe vuoi dire che anche io ho un solo neuroneeee? :))))
RispondiEliminaEppure sono certa che la vocina nello stomaco l'hai sentita pure tu quando l'hai conosciuta, ma non le hai dato ascolto.
Questione di stomaco...parte tutto da lì, ne ho fatto un post su libero.
A meno che la sera prima di incontrarla non hai mangiato pesante e allora è andato in tilt.
:))))
La vocina che mi diceva che era un'idiota? Alludo alla pallista vendicativa e no,nessuna vocina,insisto sempre nel vedere il bello [fuori e dentro] pure quando pare nascosto: con l'exdonnadeisogni m'era andata bene. Tu non hai un solo neurone,hai detto che pensi a ciò che scrivi,io nemmeno quello.
RispondiEliminaTendenzialmente sono come te, vedo il bello e il buono in tutti. Ma quel certo nodo allo stomaco lo sento, se c'è.
RispondiEliminaPoi sta a me ignorarlo, in virtù di quanto sopra.
La pallista vendicativa si vedeva lontano un miglio che era instabile, ma forse ti sei lasciato distrarre :))
Meno male che mi hai detto che non ho solo un neurone.
Credo che due siano sufficienti: uno per pensare e uno per scrivere :)))
A mia discolpa dico che l'exdonnadeisogni era instabile eppure stupenda,forse quell'idea m'ha distratto [anche la voce ed il fisico,probabilmente] anche con l'idiota che non è riuscita a distrarmi troppo però. Uomo si,fesso no. Il nodo lo sento in positivo,qui si tratterebbe del nodo negativo,il segnale d'allarme che avverte dell'imbecillità altrui: mi manca.
RispondiEliminaDiciamo che il nodo negativo sta sull'ombelico, alla cosiddetta bocca dello stomaco. Quello positivo è nei pressi del...ehmmm...sub ombelico.
RispondiEliminaMa insomma, tutto ti devo spiegare?
Se ti ricapita, facci caso...
e poi ringraziami :))))
Vuoi dire che si dovrebbe ragionare ad minchiam? Parbleu...
RispondiEliminaMa non così in basso! leggermente più su...
RispondiEliminaParbleu lo dico io!
;))
Ah ecco...me pareva...
RispondiElimina:))
RispondiEliminanon possiamo ridurre sempre tutto a quello, eccheccavolo!
Dai, ora vado a letto.
Ti lascio un bacetto, perchè mi sei simpatico :))
Dormi bene :*
Ho dormito bene. Grazie. Mi chiedo se i commenti qui [o in un qualunque post vecchio] li legga ancora qualcuno.potrebbe esser una specie di confessionale pubblico per privati.
RispondiEliminaAmmazza! sei scivolato fin qua sotto? :)))
RispondiEliminala buonanotte era per qualche notte fa, ma va bene lo stesso, so contenta per te che hai dormito bene, eheheheheh..
Li leggono, perchè ci sono i LinkWithin (i quadratini con le foto sotto ad ogni post) che portano a far leggere post anche molto vecchi, poichè li segnala in modalità random.
Ti posso suggerire una cosa per confessarti in pubblico...privatamente :))
La buonanotte l'avevo letta in diretta come il bacio,fingendo di nulla per non indurre in false speranze :))) *ma quanto sono pirla?* Quale sarebbe il suggerimento per confessioni pubbliche in privato? Sono scivolato qui apposta per vedere se leggi.
RispondiEliminaCerto che leggo, ho letto sempre i tuoi commenti fino a mo: t'ho rincorso per tutto il blog, dall'inizio...c'ho la mail di notifica per i commenti, come te credo :P
RispondiEliminaIl suggerimento te lo vengo a proporre da te, sennò poi non è più privato :)))
Io la notifica non l'ho messa,vado a memoria.
RispondiEliminaTu sei un genio, te l'ho appena scritto nell'altro post :)))))
RispondiEliminaNon sono un genio,nono
RispondiEliminaOk, un genietto piccolo...va!
RispondiElimina:))
Praticamente un nano :( Ti lascio in pace,l'amico Morfeo ulula,lo assecondo,non vorrei svegliarlo :D
RispondiEliminaTi potrei chiamare anche Eolo, visto l'uso dei fagioli :))
RispondiEliminaoddio, si, fammi fare la seria, ahahahahah..
Notte :*
Vado...apro la finestra e dormo. Oltre Eolo potresti chiamarmi Rantolo...notte.
RispondiEliminaAllora che sia una buona notte, Rantolo :))
RispondiElimina