L'ho amato senza pensare.
Così, come si ama davvero.
Poichè l'amore non ha pensieri, ma gesti.
E di gesti infiniti l'ho riempito, prezioso vaso di cristallo, fino a farlo tracimare.
Così mi è sfuggito dalle mani, come solo il cristallo sa scivolare, infrangendosi ai miei piedi e ricoprendomi di schegge.
Sono stata a lungo dolorante. Quelle schegge mi hanno trafitto la carne, salendo su, fino a penetrarmi il cuore.
Sarebbe stato meglio che fosse scivolato via come sabbia o vento.
La strada dell'oblio è dura e impervia. E' come voler cancellare d'un colpo i colori dal mondo.
Mentre dormivi ti respiravo. Non potevo solo guardarti o toccarti.
Non mi bastava.
Volevo che non fosse solo il tuo corpo a penetrarmi.
Dovevi entrarmi dentro con tutti i sensi.
Poichè solo coi sensi il divino sperimenta se stesso.
E' così che ci viene svelata l'illusione del mondo.
Ho fatto bene a farlo, quand'era il nostro tempo.
Ora Maya ha rialzato il suo velo e quel tempo è finito.
I mei respiri sono soli, adesso.
Mi resta il ricordo dei suoi occhi buoni, profondi, uguali a quelli di mio nonno.
Occhi teneri, occhi semplici.
Occhi che non avresti mai detto "che belli", se non li avessi guardati come li guardavo io.
Non mi ha più voluta, ecco com'è andata. Mentre io in quegli occhi ci avevo letto "per sempre".
Ora so che l'illusione può nascondersi davvero dentro gli occhi.
C'era luce.
Ovunque andassimo la luce ci avvolgeva e per strada
gli altri si voltavano a guardarci.
Forse apparivamo anche belli. Assieme eravamo sole e stelle e galassie.
Sembrava quasi muovessimo il mondo, tutto ci girava intorno.
Ridevamo felici di questo, ricordi?
Eravamo due bambini che si tenevano per mano nel parco giochi del mondo.
Mi chiedo quando hai smesso di tenere la mia mano...
Come ho potuto non accorgermene?
Con te non avevo paura. Ti amavo.
Anzi di più, ti amo.
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